Ci sono giorni della storia di un uomo che dicono più di altri, pur restando indistintamente importanti.
La liberazione di un popolo da un'invasione, muri che crollano, campionati del mondo vinti.
Nella mia vita di uomo oggi è un giorno fondamentale, il GIORNO, senza cui non sarei qui a esternare la mia voglia di libertà e a rincorrere ogni metodo per acchiapparla.
47 anni fa due giovani coronavano il loro semplice sogno d'amore. Aldo e Giovanna, 29 anni lui, 25 lei, figli di un'Italia riesumata da una guerra dura e, come tuute le guerre, assurda, che ha lasciato tracce e segni per molti devastanti, ancora oggi a distanza di lustri.
Per Lui era anche il Suo 29mo compleanno, e quel matrimonio era per lui il più grande dei doni.
Ora Lei non è più qua, anche se lo accompagna in ogni momento della Sua vita, anche se non può fare sentire la Sua voce per augurargli il buon compleanno al mattino appena alzati; ma il Suo calore e il Suo amore non se ne andranno mai.
Ma ci sono io a dire "Tanti auguri, buon compleanno".
Aldo e Giovanna sono i miei genitori.
Piango, ma sono immensamente felice di essere qua. E, retoricamente, lo devo a quel giorno del 1961, il 14 Agosto.
2 commenti:
Le parole di quest'uomo che il destino ha voluto fosse anche un mio amico mi hanno commosso, ma nella commozione sono anche felice, felice di conoscerlo, di essere un suo amico e di averlo incontrato lungo la mia strada. auguri vecchio Roberto
Ciao Ric,
grazie per il commento.
Mi fa piacere scoprire ogni giorno la tua sensibilità, che è veramente merce rara al giorno d'oggi.
Per sdrammatizzare dirò che, in fondo, non si vive di sola guersa.
Un bacione
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