Amman, 12 ago. - (Adnkronos) - Nel sangue di Yasser Arafat c'era il virus dell'Hiv, ma il leader palestinese non morì a causa dell'Aids. Le ultime rivelazioni sulle circostanze misteriose del decesso del 'rais' arrivano dal suo medico personale, Asharf al-Kurdi.
A un sito di notizie giordano, l'ex funzionario del ministero della Sanità di Amman ha detto che il virus dell'Hiv venne iniettato ad Arafat quando già stava per morire e che la vera causa del decesso, avvenuto l'11 novembre del 2004, fu l'avvelenamento. "Di solito, venivo chiamato per visitare Arafat immediatamente, anche quando aveva un semplice raffreddore - ha raccontato al sito 'Amman' al-Kurdi, per 18 anni medico personale del leader palestinese - Ma quando le sue condizioni di salute sono realmente peggiorate, hanno scelto di non chiamarmi affatto".
Secondo il dottore, sarebbe stata la moglie di Arafat, Suha, a impedirgli di visitare il paziente nell'ospedale francese dove venne ricoverato nell'autunno di tre anni fa. E dopo la morte del 'rais' gli venne impedito anche l'accesso al suo corpo.
Nell'intervista al sito di news giordano, il medico chiede infine alle autorità francesi di creare una commissione di inchiesta per indagare sulle circostanze della morte di Arafat. Prima che da 'Amman', al Kurdi era stato intervistato da 'al Jazeera', che ha però tagliato la conversazione non appena ha rivelato che il leader palestinese era stato contagiato con l'Hiv, scrive il quotidiano israeliano 'Haaretz'. E ad 'Haaretz', il 9 settembre del 2005, il medico aveva già detto: "Ogni dottore direbbe che i sintomi della malattia di Arafat sono sintomi da avvelenamento".
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